Il mercato degli accessori per giardinaggio è tanto fitto quanto complesso da analizzare. Gli addetti ai lavori sanno bene come muoversi al suo interno, al fine di acquistare i migliori macchinari per la manutenzione delle aree verdi a prezzi competitivi. Non si può, ovviamente, dire lo stesso dei potatori occasionali che, al momento dell’acquisto del primo tagliaerba e dei dispositivi dedicati alla cura delle zone esterne della propria casa, si ritrovano spiazzati dall’ammontare spropositato di proposte che il settore offre.
Tra gli accessori più importanti per la cura del giardino, il tagliaerba ricopre un ruolo di spicco. Ordinare gli spazi verdi risulterà particolarmente facilitato dall’uso di questo strumento, dotato di un sistema di taglio in grado di falciare anche i terreni più difficili da manutenere. Vista l’utilità dello strumento, è bene conoscerne ogni caratteristica prima di acquistarne uno, correndo il rischio che il tagliaerba scelto non rispecchi a pieno le nostre esigenze. Questa guida mira proprio a colmare tutti gli interrogativi al riguardo.
Le peculiarità più importanti del tagliaerba
Oggi, il mercato degli attrezzi da giardinaggio offre un ampio ventaglio di scelte in merito ai tagliaerba. Il più comune rimane, comunque, quello a spinta manuale, cioè sprovvisto di motore, ideale per giardini con erba finta dalla superficie non superiore ai 100 mq. Uno strumento utile solo nelle aree prive di ostacoli naturali come i ciottoli.
Quando, invece, si deve curare un giardino naturale, allora è consigliabile optare per un prodotto dotato di una fonte di alimentazione come quelli a filo o a batteria, perfetti per curare terreni più ampi e, a seconda del wattaggio, anche non liberi da ostacoli. Anche il tipo di trazione, a spinta o semovente, rappresenta un importante parametro di scelta per il nostro futuro tagliaerba.
Evidenziamo, ora, le parti più importanti di cui lo strumento si compone. Si parte dal telaio, ossia la parte esterna che impatta col terreno. Abbiamo, poi, il motore, ossia il cuore pulsante del tagliaerba. Continuiamo con le lame, la cui qualità va valutata con attenzione in fase d’acquisto, in funzione della propria disponibilità economica e dei terreni che andranno a falciare.
C’è, poi, il sistema di scarico e il cesto di raccolta, altra parte molto importante del tagliaerba, insieme alle ruote, in grado di decretare la stabilità del prodotto, l’agilità nei movimenti ed il risultato finale in termini di cura del giardino. Uno degli aspetti aggiuntivi da non sottovalutare in caso di tagliaerba a batteria è il voltaggio.
Le principali tipologie di tagliaerba tra cui scegliere
Dividiamo i tagliaerba in tre principali tipologie. Si patte da quelli a motore, elettrico o a scoppio, particolarmente resistente, efficace e performante anche sul lungo periodo. Lo si consiglia, tuttavia, solo a chi ha già dimestichezza con la cura dei terreni, siccome la potenza data dal propulsore potrebbe risultare difficile da gestire ai meno avvezzi.
Il tagliaerba a scoppio è il più potente e permette di curare giardini di grande metratura. I motori che alimentano questi modelli presentano una cilindrata fino a 200 cc. Il principale svantaggio di questi strumenti è la loro rumorosità. Abbiamo, infine, il tagliaerba elettrico, dal prezzo competitivo, che non emette odori ed è particolarmente gentile con i novizi. Purtroppo, chi possiede giardini di ampia metratura, però, lo troverà praticamente inutile.
In conclusione, possiamo affermare che la scelta del tagliaerba ricada principalmente sul tipo di giardino su cui si va a lavorare. Per i terreni più piccoli, con una superficie di massimo 300 mq, consigliamo un tagliaerba manuale o un robot. Per quelli medi, sarebbe opportuno adoperarne uno elettrico, mentre per i giardini grandi, uno a motore, a batteria o a scoppio. Per quelli superiori ai 1000 mq, invece, l’unica scelta possibile è quella del tagliaerba a scoppio.