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Tenendo in considerazione il mondo dell’industria, ci si rende conto di quanto ampia, la serie di macchinari ed accessori da utilizzare per svolgere mansioni differenti possa essere. Ci sono, comunque, alcune macchine operatrici più inflazionate ed utilizzate di altre e, tra queste, si distinguono per versatilità le pompe autoadescanti. Questi sistemi idraulici a funzionamento centrifugo trovano applicazione in paradigmi differenti. la loro installazione, poi, si rivela una pratica non troppo complicata, avvenendo in aspirazione. In linea generale, possiamo affermare che le pompe autoadescanti abbiano modo di distinguersi da quelle normali poiché, esse, pompano un livello di liquido più alto.

È proprio per l’esigenza appena segnalata che le pompe autoadescanti necessitano di un particolare processo, ossia dell’adescamento, per funzionare in maniera corretta. Le pompe autoadescanti, però, sfruttano principi di funzionamento diversi tra loro, attingendo l’energia che serve al movimento sia da motori endotermici che elettrici. In quest’ultimo caso, esse prendono il nome di elettropompe.

Le macchine autoadescanti trovano, comunque, applicazione sia nel campo dell’agricoltura che dell’edilizia, pur essendo molto diffuse anche nel settore industriale. Questi macchinari, poi, vengono adoperati anche in ambito domestico, a riprova della loro versatilità, trovando applicazione per il prelievo di acqua da pozzi, serbatoi e cisterne, per irrigare i giardini. Date le loro feature peculiari, le pompe autoadescanti vanno acquistate presso realtà esperte di settore. A tal proposito, vi consigliamo di prediligere i prodotti proposti da Viesse Pompe. Scopriamo, comunque, di seguito, tutte le definizioni che servono per affacciarsi al loro acquisto con criterio.

Pompe autoadescanti, ecco come funzionano queste macchine operatrici

Al fine di scoprire il vero principio di funzionamento di queste pompe, bisogna fare le dovute premesse riguardanti le macchine in questione. Essi sono costruiti per spostare liquidi da un punto a un altro. Il loro rendimento viene valutato tenendo in considerazione fattori come la portata e la prevalenza. I due valori appena citati assumono, nel primo caso, la quantità d’acqua che le pompe sono in grado di spostare in un determinato arco di tempo e, nel secondo, il dislivello che il liquido è in grado di superare quando la macchina viene azionata.

In genere, le pompe autoadescanti funzionano in maniera pressoché analoga alle pompe idrauliche. I macchinari protagonisti del nostro articolo, però, differiscono dalle pompe centrifughe poiché, queste ultime, lo dice il nome stesso, spostano liquidi grazie alla forza centrifuga. Per quanto riguarda le pompe autoadescanti, esse sfruttano, invece, il processo di adescamento, venendo messe in funzione attraverso il processo di aspirazione, prelevando aria presente nella condotta in maniera autonoma in fase di avvio.

Insomma, le pompe autoadescanti vengono riempite con un fluido che, per mezzo di una portina posta sul dorso, è in grado di risalire e pulire le tubazioni d’aria dopo il loro azionamento. Il processo in questione è in grado di provocare una turbolenza che permette l’innescamento del macchinario. La membrana presente nella pompa, poi, si ritrae e crea un vuoto, favorendo l’innalzamento della sfera di aspirazione e permettendo al fluido di riempire la camera. È il movimento delle sfere, in sostanza, a far funzionare l’intero sistema.

Quando c’è bisogno di un macchinario di questo tipo?

Le pompe autoadescanti devono essere in grado di prelevare fluido dal contenitore a battente negativo per funzionare correttamente. Come già accennato in precedenza, esse possono essere utilizzate nei pozzi e nei bacini per le acque reflue, sia in luoghi pubblici che privati. In campo industriale, poi, esse trovano applicazione per l’estrazione d’acqua, così come nel settore edile e in quello agricolo. Con le pompe autoadescanti si risparmia acqua e si ottimizzano le prestazioni degli strumenti di lavoro a liquido.