Come ormai un po’ tutti noi facciamo, molte volte si tende a cambiare per un motivo o l’altro la tastiera base del proprio smartphone Android con altre tastiere che possono tranquillamente essere scaricate dal vastissimo Play Store di Google.
Entrando nello specifico, tuttavia, bisogna evidenziare fin da subito che la scelta il più delle volte può risultare anche sbagliata. Come per esempio nel caso della popolarissima tastiera Flash Keyboard, utilizzata da una miriade di utenti ma che al tempo stesso va a spiare l’utente.
Flash Keyboard comunque mette a disposizione la bellezza di 400 emoji e smiley, permette anche la personalizzazione delle foto con tanto di stickers completamente gratuiti e consente, cosa molto importante, la correzione automatica del testo in caso per la fretta si sbagli nel digitare.
Insomma, Flash Keyboard a primo impatto sembrerebbe essere una tastiera come altre. E, invece, contiene una sorpresa inaspettata, quella di spiare a tutto spiano gli utenti che la utilizzano, circa 50 – 100 milioni! Gli esperti del settore, analizzando il codice e il comportamento di questa utilissima, hanno notato che la tastiera richiede tantissima autorizzazioni partendo da quella alle foto, quella per il GPS e tante altre. Ciò che fa suscitare più di un dubbio è il fatto che Flash Keyboard si prende la responsabilità di spegnere qualche processo attivo, cambiare connettività al proprio smartphone ecc…Inoltre, disinstallarla non è mica un gioco da ragazzi visto che cambia differenti impostazioni del dispositivo.
Quali dati ci sottrae Flash Keyboard?
Ciò che hanno voluto spiegare gli esperti, è che utilizzando Flash Keyboard si mandano una marea di dati personali, IMEI dello smartphone, operatore e tanto altro. Questo comportamento purtroppo ad oggi ancora non si sa perché venga messa in atto, ma stando a quanto rivelato da Pentest il tutto potrebbe essere fatto solo ed esclusivamente per monetizzare nel miglior modo possibile il successo dell’app.
Però, per fare il tutto, deve cercare di non rubare cosi tanti dati personali anche perché a lungo andare la gente di tutte queste richieste si potrebbe stufare.